domenica 12 dicembre 2010

Natalità

Una volta ero convinta che i mercatini di Natale fossero una cosa da crucchi. Roba che si fa da Trento in su, sconfinando poi in Austria, Germania e proprio per non farsi mancare nulla fino in Svizzera.
Illusa eh.
Qui e' un tutto un proliferare di banchetti e mercati, tutti rigorosamente artigianali. E anche se uno ha fatto scorta e sbornia in Fiera, poi nella bancarella ci incappa sempre. Quella cittadina, quella rionale, quella parrocchiale, fino a quella associazionale, basta scegliere una causa, possibilmente persa, che il mercatino diventa tappa obbligata.
Ora, non e' che uno chieda sempre le pantofole di feltro o il sacchetto coi semi di lino. Pero', per favore, la smettiamo di decorare coppi? Che pensavo anche di farne scorta, si sa mai che nella mia vita debba prima o poi rimetter mano al tetto di casa. Pero' col decoupage mi fan pure un po' tristezza.

p.s. tralascio, volutamente, il fatto che a Roma vi siano ben altri mercatini in corso.
Ciarpame, non so come altro definirli.

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