venerdì 26 febbraio 2010

Ciò non toglie

... che come scultura in casa,
io una Armadillo mica la disdegnerei.
Due sarebbero perfette come fermalibri.
Vuoi mettere?


Lo dico? Lo dico

Son tutti in fregola, i blogger meneghini. Ma anche i non meneghini, a dire il vero. Mi è capitato di incrociarne qualcuno in questi giorni, in piena frenesia da sfilate. Poco importa se normalmente si occupano di chip&chop, di motori, di politica o di economia. I templi della moda hanno aperto le porte ai blogger (welcome to the new world guys) e i blogger ci si sono infilati con gioia. Imbucati, su per giù. Incompetenti, per lo più, probabilmente discetteranno sul chi c'era e sul chi no. Perché per le nuance del prossimo autunno-inverno dovranno semplicemente attingere dai comunicati delle maison. Per fortuna che loro, e sottolineo loro, son diversi dai giornalisti.
Pettegoli.

martedì 23 febbraio 2010

Ah..Vatar

Va bene. Alla fine ci sono andata anche io. Perché poi son più curiosa di una scimmia, per cui va da sé che non mi limito ad accompagnare la tribù minorile in una sottoriproduzione del taxi collettivo. Sono andata, ma con il mio bel bagaglio di perplessità preventive. Perché i kolossal mi fan venire l'orticaria. Perché lo sapevo in partenza che durava troppo. Perché il genere non è esattamente quello delle mie corde. Bon. Alla fine di tutta la faccenda, restano un paio di considerazioni. La storia è risibile, ma questo in fondo lo sapevo. Gli americani devono distruggere un minimo sindacale di veicoli in ogni film: qui erano volanti, ma valgono tanto quanto le macchine degli inseguimenti di polizia. L'idea delle sinapsi è carina da morire. Vorrei fare lo stesso con qualcuno che lavora con me o con le mie figlie. Forse il problema è che manca il punto di connessione. Il primo tempo è più mortale del secondo. Però dal punto di vista del divertimento, gli effetti grafici sono davvero notevoli. Tanto che le tre ore non le ho [quasi] avvertite. Ci sono modi peggiori per passare una domenica pomeriggio, ecco.
E comunque Steve Jobs la ciofeca dell'iPad l'ha rubata a Cameron.

lunedì 22 febbraio 2010

Domanda delle cento pistole

Ma se la prossima volta che vado a vedere un film in 3D mi porto dietro gli inutili occhialini che ieri pomeriggio mi hanno propinato nell'all-inclusive di Avatar, me lo fanno uno sconto sul biglietto?
No, perché io vorrei già prenotarmi per Alice, ecco.

Consapevolezze. Agghiaccianti

E quando sabato sera, all'ora in cui Cenerentola perde la scarpa, satolli di bretzel, di birra, di chiacchiere e di parole ci siam detti "ma dai, vediamo chi vince", davanti al Principupo si è insinuata una agghiacciante certezza: quella roba passava pure in Eurovisione. Senza più scampo.

venerdì 19 febbraio 2010

Dedicato

A Dantès


Perché questa canzone è meravigliosa, anche per me.

Je me suis trompé

Ovvero, non so perché mi siano venute in mente
le confessioni di un gentiluomo,
quando erano quelle di un malandrino.
Sarà perché di questi tempi
malandrini, mariuoli e birbantelli van tanto di moda.
E io sono un po' allergica al vintage.

Confessioni di una galandonna

Non è vero che del Festival non me ne frega una cyppa. E' che in queste sere non avevo compagni-compagne di merende con cui guardarlo. E già rido da sola in macchina. Farlo anche sul divano di casa la sera non mi prendeva proprio bene.
Comunque ieri sera ho fatto in tempo a vedere la Carmen, che resta una delle donne di cui io mi innamorerei se fossi un uomo.

E poi adesso lo posso confermare anche io:
Credo nella mia cultura e nella mia religione
e
Far l'amore in tutti i modi in tutti i luoghi in tutti i laghi
sono versi di rara bruttezza.
Non a caso son stati ripescati proprio loro.

giovedì 18 febbraio 2010

Lapsus

Il fatto che io continui a leggere Igienista Mentale
avrà il suo bel perché.
O no?
E comunque la mia igienista dentale, che continuo a chiamare assistente alla poltrona, non si è mai presentata vestita così.

E comunque

Io lo sapevo che non dovevo vederlo La prima cosa bella. E alla fine ho fatto la solita mosca bianca o pecora nera e glie l'ho detto alle mie amiche. Che palle. E ho pensato che se l'avessero dato in tv avrei probabilmente cambiato canale dopo dieci minuti. Va beh, non è che posson dar tutti i film che piacciono a me al cineforum. E comunque domenica ci avatarizziamo. Che è sempre un bel modo per iniziar la quaresima, visto che qui di carnevale si comincia a parlare oggi.

mercoledì 17 febbraio 2010

Faticosa.mente

Non è solo che sono stanca, perché lo sono, ma è proprio che son sversa di brutto. Perché mi son piovute addosso tante di quelle cose che non so nemmeno se perder tempo a contarle, perché volevo essere a Barcellona e invece ho dovuto farci andare un'altra persona altrimenti tutte quelle cose che non perdo tempo a contare sarebbero cresciute e moltiplicate in un inno trionfale alla partenogenesi, perché non trovo più un libro che son certa di aver comprato e per tutta una miriade di altre cose che è troppo lungo elencare qui.
Incluso il fatto di essermi vista Inglorious Basterds e Il mio amico Eric e non avervi dedicato nemmeno uno straccio di pensierino. Così finirò per raccontar di Virzì che mi tocca stasera e in fondo non so bene perché ci vado.

Comunque oggi mi ero presa mezza giornata di tempo per me per fare un salto in fiera.
Peccato che apra domani, la fiera.
Mortacc.

lunedì 8 febbraio 2010

Televisioni

Due giornate sugli spalti di un se pur bel palazzetto dello sport in un nebbiosissimo Piemonte son bastate a fiaccare ogni parvenza di resistenza umana. Mia, ovvio. Perché la minorenne che ha corso, gareggiato, ciacolato con amiche e amici, per quattro-giorni-dicasi-quattro era più o meno un fiorellino. Sarà l'età, mi dico, mentre penso sgomenta che son nata in un anno che finiva con 2 e che questo è un anno che finisce con 0 e che quindi la prossima decade è troppo vicina. Comunque sia, alla fine mi sono imbozzolata sul divano, telecomando in una mano, libro nell'altra, indecisa a quale abbandonarmi.
Non che la domenica di per sé offra chissà che, e io in genere le fiction agiografiche le ri.fuggo, perché stucchevoli, mal girate, mal recitate, e comunque noiose. Invece ieri c'era quella dedicata a Franco Basaglia e vuoi che tra la Merini e il trentennale della morte dello psichiatra ce n'è abbastanza perché anche alla Gelmini possa venire in mente un tema intelligente per la maturità, vuoi che l'argomento mi interessava, mi ci son fermata. Trattenendo anche la maturanda ansiosa di tornarsene a cazzeggiare con il moroso in chat.
Coercizione materna, ma passi. Tra dieci anni potrà sempre dire all'analista che è colpa mia.
Comunque le è piaciuta, come non è dispiaciuta a me. Mi sono anche commossa, qui e lì, perché chi come me ha un prefisso 4 come età sa che quei posti lì esistevano davvero. E non eran casi limite. Così come esistevano anche le scuole speciali, che a pensarci oggi fa ancora male.
Stasera ho deciso che mi imbozzolerò di nuovo. Ma sul comodino ho rimesso Le libere donne di Magliano, a far da ideale complemento a quel che vedrò in tv.

venerdì 5 febbraio 2010

Eufemismi

Ovvero, lettera aperta al mio capo.
Quando mi hai detto "Preparati che ci aspettano giornate un po' dure" non mi avevi prospettato che sarebbero state così dure. E così difficili. E così lunghe. E così incasinate. Potevi dire molto più realisticamente che sarebbero state settimane di merda. E io mi sarei data al Turista per sempre senza fare un plissé.

martedì 2 febbraio 2010

Tecno.negazionismi

Allora, mettiamo una del tutto negata con tutto quanto ha a che fare con codici, codicini e codicilli. [io]
Mettiamo una [sempre io] che ogni tanto si fa prendere dal sacro fuoco della noia e dice un po' schifata: "Uffa, ci vorrei un template diverso per il mio bloggo".
Mettiamo anche che quella una [inutile dire chi sia] abbia un'amica che invece con i codicini si diverte. Ma si diverte proprio. Di quelle che non leggono nemmeno i manuali di istruzioni, tanto prima o poi ne vengono a capo.
E mettiamo che questa amica generosamente dica: "Ci penso io" e si rompa le corna per un paio di settimane o giù di lì cercando di rendere realizzabile quello che la una [si si si, io] ha in mente.
Il risultato è che l'amica le mette a disposizione non solo tutto il suo bel codicino personalizzato, ma anche un file di istruzioni dettagliato che più dettagliato non si può.
A prova di tonta, cioè. [io]
Ecco, dopo aver messo tutto questo, qual è il risultato?
Che la una taglia, copia, incolla, fa e disfa. E il risultato è quello desiderato, perché l'amica con i codicini ci sa davvero fare. Non è mica colpa sua se la una [tonta] poi non è più capace di riordinare i box così che la sua pagina diventa un accrocchio inguardabile di widget nel quale i più inutili sono naturalmente quelli più in evidenza. E non riesce nemmeno a cancellarli, porca pupazza.
Per fortuna che l'amica le aveva dato anche tutte le istruzioni per tornare alla base.
Mestamente.